Te ne sei andato così, dolce amico mai visto, giovane àncora di salvezza, a volte sognato, spesso immaginato. Testimone dell’orrore, vittima innocente dello spirito di Caino. Te ne sei andato così, in punta di piedi, seppellito chissà dove, coperto da una montagna di cenere, chiamato disperatamente per nome dai parenti. T’eri seduto dalla parte del silenzio e dell’umiltà, perché gli altri posti erano occupati dal chiacchiericcio e dal rumore, da chi commenta, critica, giudica. Senza sosta.

Noi no, caro amico. Oggi, qui, non ci saranno opinioni, ma storie. Non ci saranno idee, ma racconti. Perché crediamo che la condivisione delle proprie esperienze sia il primo vero motore dell’unità fra i giovani di tutto il mondo. Volontari, studenti, infermieri, giornalisti… i giovani sul campo di battaglia sono tanti, troppi. Qui, i frammenti di vita si susseguono, diventano testimonianze per chi fugge e per chi accoglie, per chi guarda e chi aiuta, per chi resta e chi spera. Insomma, per tutti.

Noi cerchiamo d’intercettare questi frammenti e di custodirli, di dare loro voce. Attraverso la ricerca, l’indagine e la cognizione. Sono questi i tre termini connessi all’etimologia della parola storia e alla sua radice indoeuropea, dal greco οἶδα, «sapere», quindi ἴστωρ, «colui che sa», e dal latino vĭdēre, «vedere». Sono questi i tre termini al centro del Primo Piano di oggi. Scavare, cercare, acquisire. E condividere storie. Provenienti direttamente dai luoghi in cui si concentra l’attenzione di tutto il mondo. Provenienti dai tuoi luoghi, caro amico. La pressione affettuosa dei giovani, necessaria ad arginare la tendenza degli anziani al pessimismo, come diceva il Santo Padre all’udienza dello scorso mercoledì.

Perché solo chi sa è in grado di vedere. Non con gli occhi, ma con l’anima. E allora no, «adesso non voltarti, voglio ancora guardarti, non girare la testa, dove sono le tue mani? Aspettiamo che ritorni la luce, di sentire una voce, aspettiamo senza avere paura, domani[1]».

[1] Dal brano «Futura», di Lucio Dalla

L’Osservatore Romano – 30/4/2022